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Maceratese, Marche, articolo su the hub

Nel 2025 il Maceratese si è posizionato come un laboratorio diffuso di cultura, design e arti applicate, capace di dialogare con un pubblico internazionale sempre più attento all’autenticità dei luoghi. Un territorio che, dopo il sisma del 2016, ha trasformato la ricostruzione in un’opportunità strategica, investendo su ospitalità di alta gamma, progetti culturali e manifattura d’eccellenza.

A fare da capofila è Tolentino, snodo chiave della Via Lauretana e luogo simbolo del Made in Italy industriale. Qui, lo storytelling non si ferma alla memoria: il Museo di Poltrona Frau, curato da Michele De Lucchi, e la riapertura del Teatro Politeama raccontano come l’identità del design si rinnovi, integrando passato e contemporaneità. A giugno 2024, la scena si è arricchita con l’apertura di Interno Marche, hotel-museo di design con 30 stanze dedicate alle icone del XX e XXI secolo, subito segnalato dalla stampa internazionale come caso di studio per la valorizzazione industrial-heritage.

Nel comparto enogastronomico, il Maceratese propone un’offerta che supera la narrazione del “prodotto tipico”. L’Osteria Ime della chef Entiana Osmenzeza ha introdotto a Tolentino una nuova concezione di fine dining territoriale, affiancata dal L’Opificio Bistrot, che reinterpreta la cucina marchigiana con linguaggio contemporaneo. Non mancano i riferimenti d’autore: da Andreina a Loreto alla stella Michelin Il Tiglio di Montemonaco.

Sul fronte culturale, il Museo dell’Arte Recuperata di San Severino Marche rappresenta un modello esemplare di heritage conservation: una collezione di opere salvate dal sisma e restaurate con un approccio curatoriale che ha attirato l’attenzione della comunità internazionale. A Macerata, il Palazzo Ricci custodisce una delle raccolte d’arte moderna più significative d’Italia – da Fontana a Morandi, da Balla a Schifano – in uno spazio ancora poco battuto dal turismo mainstream.

La componente esperienziale si esprime attraverso progetti come Intreccio Vivo, che coinvolge giovani artigiani in percorsi immersivi per riscoprire le tecniche dell’intreccio, e il Museo della Tela, divenuto celebre anche grazie alla preparazione di Juliette Binoche per il ruolo di Penelope nel film Itaca. Il ritorno.

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini completa l’offerta con itinerari immersivi che mescolano geografia e mito: dalle suggestioni del progetto Sibillando alle escursioni tra le Lame Rosse, fino a Elcito, definito il “Tibet delle Marche”, che propone una forma di retreat naturale lontano dalle rotte convenzionali.

Il Maceratese oggi si propone come un nuovo distretto culturale delle Marche, ideale per viaggiatori alla ricerca di autenticità, design addicted, curatori e collezionisti che vogliono esplorare territori ancora non saturi, ma già in dialogo con le grandi capitali culturali europee.

Non una riscoperta nostalgica, ma un posizionamento consapevole per chi cerca esperienze ad alto contenuto culturale, lontano dalla retorica della provincia.

Photocredit: DDL Studio