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La collezione Natale di Giovanni Cova & C. celebra Giuseppe Verdi

Sarà un Natale sulle note di Giuseppe Verdi: a celebrare il 210° anniversario verdiano, oltre alla prima della Scala che il 7 dicembre mette in scena, per la serata inaugurale della stagione 23/24, il Don Carlo, una delle opere fondamentali del grandissimo compositore italiano, è la collezione Natale dei dolci lievitati di Giovanni Cova & C., punto di riferimento nell’ambito dell’arte dolciaria dei lievitati.

Lo storico brand milanese, attraverso la tradizione gastronomica natalizia, fa il suo personale elogio all’arte e alla bellezza della musica lirica siglando una nuova collaborazione culturale con l’Archivio Storico Ricordi, custode della più importante raccolta musicale privata del mondo.

Il percorso di celebrazione delle eccellenze milanesi, l’arte dolciaria da un lato, e quella musicale dall’altra, è iniziato nel 2017, grazie ad una convergenza d’intenti, volta a valorizzazione il patrimonio artistico e musicale del nostro paese, raccontando alcuni dei più importanti frammenti della storia italiana e dei suoi illustri personaggi. Quest’anno prosegue con un tributo ad uno dei più celebri maestri del melodramma di tutti i tempi.

Giovanni Cova & C., con la sua maestria pasticciera, frutto di un ossequioso rispetto per l’antica ricetta milanese e con una passione minuziosa per incarti raffinati ed esclusivi, dà vita alla speciale collezione Natale Giuseppe Verdi dove bontà e arte si fondono all’unisono.

Giovanni Cova & C. celebra Giuseppe Verdi, articolo su Beyond the Magazine

La collezione offre sei proposte di gusto, tra cui l’immancabile panettone classico con uvetta e canditi, presentato in tre diverse confezioni: incartato a mano, in un’elegante latta o nella scatola regalo. Per chi predilige gusti più ricchi, c’è il panettone farcito con crema di “pistacchio verde di Bronte DOP”, la variante con pere e cioccolato e il morbido pandoro. Quest’anno, per gli amanti dei sapori intensi, Giovanni Cova & C. ha studiato nuove ricettazioni gourmet come il panettone con fragole, cioccolato bianco e pepe verde e il panettone al cremino con gocce di cioccolato bianco, farcito con gianduia e ricoperto di cioccolato fondente e granella di cacao.

Ogni variante di gusto è avvolta da una raffinata confezione che trova ispirazione dai figurini dei costumi delle opere verdiane realizzati dalla metà dell’Ottocento agli inizi del Novecento. Gli incarti esplodono i dettagli cromatici e i preziosi particolari di stoffe e gioielli, scelti fra quelli disegnati dai più rinomati costumisti dell’epoca: dalle Odalische create da Damore per Il Corsaro del 1848 ai costumi di Luigi Bartezago per I Vespri Siciliani ai Generali della prima scaligera di Aida del 1872 di Girolamo Magnani alla Principessa Eboli di Alfredo Edel per il Don Carlo, fino alla Dama di Un Ballo in maschera disegnata da Giuseppe Palanti per una ripresa scaligera del 1903.

Le rielaborazioni grafiche dei bozzetti, così come quella dell’iconico ritratto di Giuseppe Verdi apposto sugli incarti, sono state possibili grazie al sodalizio con l’Archivio Storico Ricordi, depositario di una straordinaria raccolta di documenti musicali: partiture, lettere, bozzetti e figurini, libretti, foto d’epoca e i manoscritti originali di 23 delle 28 opere di Giuseppe Verdi.

 

L’omaggio di Giovanni Cova & C. al Maestro continua anche all’interno degli incarti stessi. Ogni gusto di panettone, racchiude, nella propria confezione, una riproduzione in formato cartolina di cinque diversi acquerelli realizzati dal celebre illustratore Leopoldo Metlicovitz che ci restituisce le atmosfere di Villa Sant’Agata, l’amata residenza di Verdi. Questi schizzi, che hanno come protagonisti lo stesso Giuseppe Verdi e la sua tenuta, sono nati da una visita di Metlicovitz nell’estate del 1900 insieme a Giulio Ricordi con la moglie Giuditta Brivio e il soprano Teresa Stolz.

Giovanni Cova & C. celebra Giuseppe Verdi, articolo su Beyond the Magazine

Ogni confezione contiene anche un segnalibro che riproduce il ritratto sorridente di Giuseppe Verdi e la sua firma augurale, tratta da una delle oltre 1.700 lettere e biglietti autografi del Maestro conservati in Archivio.

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