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Il vino venuto dallo spazio

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A cura di Mauro Polticchia, sommelier internazionale

 

Il mondo del vino è sorprendentemente trasversale, si lega con molti settori dal Food al Fashion, dall’Hotellerie al Luxury, all’Arte, alla Cultura, al Turismo, alla Musica, allo Sport, alla Chimica. Ma sono solo  una piccola parte tant’è che ora, seppur paia incredibile,  per citarne alcuni, ed ora, sembra incredibile, il vino sta conquistando anche lo spazio per un’esperienza extraterrestre.

 

Nel 2014 Nicolas Gaume ha fondato con Emmanuel Etcheparre «Space Cargo Unlimited», con l’obiettivo di spedire nello spazio 12 bottiglie di Bordeaux per studiare come cambi l’invecchiamento del vino quando avviene nelle diverse condizioni.
Nel novembre 2019, SpaceX ha lanciato nello spazio le bottiglie di vino insieme a 320 frammenti di uve merlot e cabernet sauvignon per un esperimento della start-up lussemburghese Space Cargo. Le bottiglie di Bordeaux e i frammenti di vite hanno trascorso oltre un anno in orbita attorno alla Terra.

I risultati erano stati “sorprendenti”, a detta della distilleria, con una notevole differenza nelle componenti organolettiche della bevanda.
Nel 2021 il vino e la vite sono tornati sulla terra dopo poco più di un anno in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il progetto in sé è fantastico ed innovativo ovvero vedere come la radiazione spaziale e la microgravità possano influenzare i componenti del vino durante il processo di invecchiamento!
“Chapeau” agli ideatori del concreto progetto in quanto assicuro che si apriranno nuove frontiere che solo alcuni avranno l’astuzia di esplorare; il settore, lo dico da diverso tempo, è infatti straripante di “teorici” dell’innovazione.
Le viti verranno sottoposte ad un sequenziamento del genoma per fornire una visione chiara di tutti i cambiamenti del DNA che potrebbero essersi verificati durante la permanenza nello spazio.
Le bottiglie, invece, verranno aperte e degustate da un team in Francia in modo da analizzare il comportamento del vino in ambiente non terrestre… aprendo nuove clamorose rivelazioni, ricerche, studi e business!

Il paragone tra le bottiglie invecchiate a Terra e sull’Iss servirà proprio a capire le modifiche provocate dalla permanenza nello spazio, anche allo scopo di creare nuovi sapori e proprietà per l’industria alimentare.

Un esperimento simile era stato condotto nel 2011 dalla distilleria Ardbeg, in associazione con un’altra azienda che conduce ricerche oltre le nuvole, NanoRacks.
Erano stati inviati nello Spazio dei campioni di whiskey, e dopo tre anni erano stati confrontati con la stessa bevanda tenuta sulla Terra. Dopo 730 giorni, sembrava invecchiato di cinque anni per colore e gusto.
Welcome back Space Wine and Galactic Cheers!

 

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